Storia di un cane che nessuno vuole
La storia di questo cane, non è di sicuro la storia più triste del mondo, ci sono tanti altri cani che hanno subito e subiscono molto più di ciò che lui ha dovuto sopportare. Ma quando si fissa Nerotto negli occhi, si può scorgere la grande solitudine che da sempre ha contraddistinto la sua vita. Ed è in nome di questa solitudine e tristezza, che la sua storia merita di essere raccontata.
Lui è un pitbull, la sola parola, a pronunciarla, incute timore se non paura. E’ un giovane maschio di pitbull, bellissimo, dal pelo nero lucido e folto e dagli occhi color oro che ti frugano dentro. Una piccola pettorina bianca spezza la monotonia del manto, rendendo la sua figura regale e slanciata.
Nella sua breve vita ha dovuto adattarsi da tante situazioni difficili, forse al limite della sopportazione, anche per un cane forte come lui, ma lo ha sempre fatto con un misto di dignità e rassegnazione, fiducioso in un futuro migliore che attende ancora.
Chi mai vorrebbe un pitbull? Anche se fosse buono? Il vero problema di Nerotto è che lui buono lo è davvero, fin nell’animo. Dentro quel corpo muscoloso, dietro quella fama ingiustamente guadagnata, si cela un perenne cucciolo che desidera solo correre e stare in compagnia di qualcuno che davvero sia capace di volergli bene, e di accettarlo per quello che è: un cane buono che fa paura.
Nerotto ha tre anni, da quasi un anno e mezzo è chiuso dietro le sbarre di un canile dal quale esce al massimo una volta a settimana, per fare una breve passeggiata con chi vuole degnarlo di uno sguardo, lui accetta tutti: indistintamente. Fa le feste a tutti, ed è sempre pronto ad uscire nel prati a passeggiare. Chi lo ha conosciuto sa bene che non farebbe mai del male: è lì, nel canile, perché nessuno lo vuole, per la sola colpa di essere un cane “pericoloso” che non ha mai fatto correre pericoli a nessuno. Certo, forse è un po’ irruento nel dimostrare il suo affetto ed il suo amore per gli umani, con quelle zampone che ti pianta addosso, ma quando si butta pancia all’aria aspettando che il suo amico di poche ore lo coccoli un po’, allora si riesce davvero a cogliere che a muovere quelle zampone è in realtà un cucciolo di cane mai cresciuto.
Ciò che rattrista maggiormente nella storia di Nerotto, è che forse, se fosse nato volpino, ora sarebbe tranquillamente sdraiato su un morbido divano, circondato da affetto ed attenzioni; lui invece è chiuso dietro delle sbarre e dorme su un letto fatto di stracci e coperte, ad attendere ora dopo ora, giorno dopo giorno, da quasi metà della sua vita, che qualcuno lo porti fuori di lì per sempre.
Nerotto sta ancora cercando una famiglia ed una casa, lui starebbe bene anche in appartamento, si accontenterebbe anche di poco. Vieni a trovarlo: i suoi amici ti parleranno di lui e te lo faranno conoscere, se sei di Milano o zone limitrofe, e vuoi adottare un cane che nessuno vuole, lui te ne sarà grato. Per sempre.
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